Pensioni: Cisl, “Contrari a qualsiasi ipotesi di scambio tra flessibilità in uscita e calcolo integralmente contributivo della pensione”
“La Cisl è contraria ad ipotesi che legano la flessibilità a calcoli pensionistici penalizzanti perché questo significa ancora una volta individuare come bersaglio di una operazione di cassa una platea già pesantemente colpita dalle riforme precedenti”. È quanto dichiara in una nota la Confederazione di via Po.
“La Cisl vuole i fatti e non si accontenta delle parole, per questo non ritiene opportuno che in previsione dell’incontro del 27 gennaio possano essere buttate nell’agone mediatico ipotesi improprie tese a condizionare il confronto. Se, come ci auguriamo, si dovrà arrivare ad una riforma della previdenza, questa dovrà essere il risultato di un negoziato vero con le parti sociali. Per questo, rispetto alle notizie di stampa, siamo determinati a restituire al mittente qualsiasi ipotesi di scambio tra flessibilità in uscita e calcolo integralmente contributivo della pensione.
Nella piattaforma di CGIL CISL e UIL ci sono tutti i fondamentali per un intervento strutturale, tra questi, per noi, le priorità sono: la possibilità di andare in pensione a partire dai 62 anni; la pensione anticipata con 41 anni di contributi a prescindere dall’età; il sostegno alle pensione delle donne con la valorizzazione del lavoro di cura e l’anticipo nell’accesso alla pensione di 12 mesi per figlio; la pensione di garanzia per i giovani che si trovano in difficoltà a causa di periodi di lavoro precario e basse retribuzioni. Inoltre pensiamo si debba chiudere una volta per tutte la questione dei lavoratori esodati e su questo punto chiediamo all’INPS di fare chiarezza su quanti sono gli esodati ante 2012. Per partire bene bisogna anche che siano riattivate il prima possibile le Commissioni di studio sui lavori gravosi e sulla spesa previdenziale ed assistenziale. Inoltre siamo molto critici a creare inutili confusioni tra primo e secondo pilastro previdenziale come continua ad insistere il Presidente Tridico rilanciando un ruolo dell’INPS all’interno dell’attuale scenario della previdenza integrativa di matrice negoziale”.