Lavoro, Furlan “Manifestazione a fine mese contro la manovra nazionale. Il paese non può tornare indietro sulla crescita”
“A fine mese confermo che faremo una grande manifestazione nazionale. Per provare a scuotere il governo. Per sperare ancora in uno scatto di responsabilità. Conte è ancora in tempo per rivedere le priorità. Lo faccia, lo deve al Paese. Cambi linea”. È quanto sottolinea oggi la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, in una ampia intervista al quotidiano cattolico “Avvenire”. “Il Paese non può tornare indietro sulla crescita. E invece questo sta succedendo: siamo passati dalla crescita all’1,5 all’uno. Ma senza investimenti e con le grandi opere paralizzate quella percentuale andrà ancora rivista al ribasso”, aggiunge la leader Cisl. “Il governo pare navighi a vista. Non ha una visione lunga del Paese. Una visione in prospettiva. Forse nemmeno vuole averla. La politica da troppo tempo guarda solo al risultato del giorno dopo perché il tema è dare immediata soddisfazione a ipotetici elettori. Ma chi governa ha il dovere di guardare al futuro delle nuove generazioni, a chi verrà dopo”, sottolinea la Furlan.
“C’è delusione. Una delusione terribile e contagiosa.Avevamo chiesto al premier Giuseppe Conte una manovra capace di mettere al centro la crescita e di puntare sugli investimenti. Avevamo anche avuto l’impressione che avesse capito. Che fosse pronto a passi precisi. Poi, invece, è andato nella direzione opposta”, aggiunge ancora la leader Cisl. “Questo era il momento di scelte nette per uscire definitivamente dalla crisi. E invece vedo troppi errori. Una lunga serie di brutti errori. Perché fermare le grandi opere che sbloccherebbero, da subito, una infinità di posti di lavoro? E perché diminuire gli investimenti sui territori? C’è bisogno di lavori di ristrutturazione. Per scuole, ospedali, strade, ferrovie… Per il riassetto idro-geologico, per gli impianti per il riciclaggio dei rifiuti.E invece tutto è fermo. Perché, ancora una volta, si prova a utilizzare come un bancomat la non rivalutazione o la rivalutazione solo parziale delle pensioni? E ancora: perché questi tagli su tutti i capitoli della crescita? Sulla formazione. Sulla scuola. Sull’innovazione. E perché dimezzare le risorse per l’alternanza scuola-lavoro? “. La Furlan riconosce che nella manovra ci sono anche piccoli segnali da cogliere. “C’è qualche lucina che si è accesa. La proroga degli ammortizzatori sociali. La stessa “quota cento” ed opzione donna è una possibilità che si dà ai lavoratori. Ma è troppo poco. Mancano aspetti molto importanti come il trattamento di garanzia per i giovani, l’Ape sociale da rendere strutturale e la copertura del lavoro di cura. Quanto al Reddito di cittadinanza , ha senso solo se costruito davvero come un ponte verso il lavoro. Ma per realizzarlo serve un confronto serio.Non si capisce ancora come avverrà l’inserimento nel mondo del lavoro, soprattutto al Sud dove l’offerta è molto scarsa in assenza di un piano serio per incentivare gli investimenti pubblici e privati”. Anche sulla flat tax la Furlan e’ molto critica. “Non c’è una parola, nemmeno una parola, su una riforma del fisco finalmente equa. Il tema vero è che il 90% del carico fiscale è sul groppone dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Cosa gli diciamo? Ecco il punto: il governo si fermi e apra un confronto serio su questi temi. Crescita, fisco, lavoro, Mezzogiorno: non possiamo più accettare silenzi. La prossima Finanziaria sarà ancora più complicata: per il 2020 ci sono 52 miliardi di clausole di salvaguardia e c’è, legata a questo, l’innalzamento dell’Iva”. Infine alla domanda se il 2019 sara’ un anno caldo, la Furlan risponde che
“dipende solo dal governo. Dalle sue scelte. Dalle sue strategie. Noi abbiamo il dovere di ascoltare il grido di sofferenza del nostro mondo. Lavoratori e pensionati ci hanno chiesto di chiarire al governo la nostra posizione. E di farlo con la massima determinazione. Per noi il tema della crescita e dunque quello del lavoro sono la sola gigantesca priorità. Conte non l’ha capito. Ci aveva assicurato che su reddito di cittadinanza e sulle pensioni avrebbe costruito un confronto importante con le parti sociali. Questo non è ancora avvenuto e la confusione sta salendo.”