“PALERMO NON LASCIAMO SOLI GLI ANZIANI”. E’ l’appello che Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil rivolgono alle Istituzioni in questo difficile periodo segnato dall’emergenza sanitaria Covid 19
In un momento di grande allarme per via dell’emergenza sanitaria Covid 19, bisogna lavorare insieme per affrontare la crisi. A scriverlo in una lettera rivolta a tutte le istituzioni sono i sindacati dei Pensionati, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilpensionati. Ecco il testo integrale con tutte le richieste.
PALERMO NON LASCIAMO SOLI GLI ANZIANI !
Questo è l’appello che Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil rivolgono alle Istituzioni. E’ proprio in un momento, connotato da una drammatica emergenza sanitaria e sociale, che occorre tenere unite “insieme”, sinergicamente, le competenze istituzionali – affidate agli Enti di diritto pubblico – con la conoscenza dei bisogni prioritari ed essenziali dei cittadini, che costituiscono il prezioso patrimonio di conoscenze diffuse acquisito dai sindacati, strutture legittimate a rappresentanza gli interessi di anziani e pensionati. Ed è nell’intento di conseguire questo obiettivo, che ci rivolgiamo, specificatamente, alle Istituzioni locali più prossime al territorio : Sindaci dei Comuni, Distretti socio-sanitari, Distretti Sanitari. A nostro avviso dei Pensionati di Palermo occorre perseguire, quindi, l’obiettivo di rafforzare urgentemente, in termini di efficacia e di tempestività, tutte le azioni e gli interventi (sociali, socio-sanitari, socio-assistenziali) dedicati alla fascia di popolazione più fragile ed esposta (anziani, non autosufficienti, disabili, poveri, ecc.). Per fare questo occorre mettere in campo e rendere immediatamente e capillarmente fruibili tutte le risorse (umane, economiche, strutturali) al momento disponibili. Con l’intento di “fare rete” ed affrontare “insieme” le devastanti conseguenze della pandemia in corso e conseguire l’obiettivo di arginarne le ricadute sui soggetti più “fragili”, chiediamo la possibilità di incontrarci (nelle modalità consentite dalle vigenti disposizioni), per confrontarci ed insieme trovare e programmare soluzioni attuabili, funzionali a detta esigenza. La triste cronaca recente ci indica – purtroppo – quali siano i luoghi e le persone ove la pandemia ha trovato ampi spazi ed occasioni per diffondersi e causare tassi di mortalità elevatissimi : le strutture residenziali per anziani. Occorre, quindi : a- attuare con urgenza il rilevamento e la mappatura, in ogni comune, delle strutture di accoglienza esistenti ed operanti (RSA, RSSA, Case di Riposo, Comunità alloggio, Case famiglia, ecc.), verificando le caratteristiche del loro ambito operativo (pubblico, privato, convenzionato, accreditato, autorizzato), il numero e le caratteristiche dei cittadini ospitati, il numero e le caratteristiche degli operatori impegnati in ciascuna struttura residenziale; b- in progress con le operazioni di rilevamento e mappatura, attivare immediatamente processi che consentano di verificare, con continuità ed in tempo reale, le condizioni di permanenza degli assistiti, monitorando il loro stato di salute con l’utilizzo di tutte le metodologie di indagine possibili e/o disponibili (tamponi, indagini sierologiche, telemedicina, ecc). Con il duplice scopo di intervenire adeguatamente e tempestivamente per curare e salvare la vita degli assistiti (com’è ovvio) e per, contestualmente, mettere sotto stretto controllo possibili focolai di infezione, che farebbero precipitare tutta la comunità in una possibile grave situazione sanitaria; – dare la possibilità, agli ospiti delle strutture residenziali, di potere fruire di un sostegno psicologico di supporto, anche dotandoli collettivamente di strumenti tecnologici che gli consentano di comunicare – anche visivamente – con i propri familiari; d- costruire ed attivare, in modo organico ed in ambito zonale e/o comunale, una vera e propria “rete di prossimità” (anche ricorrendo all’azione di volontari, alle conoscenze di vicini ed amici, ecc.) perché nessuno resti isolato e magari travolto dalla incapacità e/o impossibilità di gestire i bisogni primari ed essenziali, personali e della propria famiglia. e- fornire immediato aiuto e sostegno finanziario a tutti coloro che, anche a seguito delle devastanti conseguenze sociali ed economiche della pandemia in corso, si sono venuti a trovare in condizione di non potere fare fronte a necessità indispensabili ed urgenti (acquisto di beni alimentari, spese per canoni di affitto, medicine, ausili medicali, ecc.).