Pensioni, Furlan “I sindacalisti vanno in pensione con le stesse regole degli altri lavoratori”
“L’annuncio dei tagli alle pensioni dei sindacalisti, il Vice Presidente del Consiglio l’ha dato subito dopo la conclusione della grande manifestazione di CGIL CISL e UIL del 9 febbraio. Quindi è ovvio che questa cosa sta assumendo un sapore di strumentalità davvero insopportabile”. Lo ha detto stamattina a Rai News 24 ospite di Studio 24 la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan. “I sindacalisti vanno in pensione con le stesse regole dei lavoratori dipendenti rispetto al loro settore di provenienza. Quindi abbiamo detto più volte più volte al Governo: vogliono parlarci di questo tema, ci convochino, affrontiamolo. Ma le regole sono le stesse quelle di ogni lavoratore e ogni lavoratrice nel nostro paese”. Furlan ha parlato anche della necessità di un “patto” con le associazioni imprenditoriali, rilanciato in questi giorni dal presidente di Confindustria, Boccia. “Con Confindustria noi abbiamo fatto già un accordo molto importante che è stato definito il “patto per la fabbrica” che mette al centro il tema del lavoro della crescita e della competitività delle nostre imprese che deve essere ovviamente sulla qualità”, ha sottolineato la leader della Cisl. “Ci rivedremo presto per andare avanti con questo lavoro per creare un patto più comprensivo sul tema del lavoro. Credo sia assolutamente importante che davanti ai dati molto negativi dell’Economia e della produzione industriale chi rappresenta il lavoro, i lavoratori e le imprese, abbiano obiettivi e strategie comuni per riportare i segni più in questo paese”. Furlan è poi tornata sulle affermazioni ottimistiche del premier Conte. “Il presidente del Consiglio, Conte, ha detto che il 2019 sarà un anno bellissimo. I dati ci raccontano una storia diversa. La mancanza di scelte del governo sulla crescita creeràcondizioni ancora peggiori per il Pil. Se il Paese non cresce lo spettro di una manovra correttiva c’è tutto. Questo si deve scongiurare facendo scelte diverse e puntando sul lavoro – ha proseguito Furlan – Vorrei che il governo facesse meno battute e più atti concreti: sblocchi le infrastrutture e punti su innovazione, ricerca, formazione. Aver indebolito industria 4.0 e dimezzato le ore di alternanza scuola-lavoro va in direzione contraria alla crescita. Spero che dopo la nostra manifestazione, il presidente Conte decida finalmente di aprire davvero un confronto su crescita sviluppo e lavoro con le parti sociali. Ne avrebbe un beneficio il paese e probabilmente insieme si potrebbero affrontare i tanti problemi aperti che nessuno da solo può immaginare di risolvere”.