Pensioni: Ganga, “solo rafforzando il sistema contrattuale e promuovendo una nuova politica dei redditi, il sistema previdenziale potrà ottenere benefici duraturi in grado di non pesare sulle future generazioni”
Il XXI Rapporto Inps contiene, come sempre, una rilevante mole di dati che consente di fotografare con precisione la complessa realtà del Paese e conferma alcune tendenze da tempo rilevate anche dal sindacato”. Lo dichiara in una nota il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga. “La Cisl- sottolinea Ganga- condivide la riflessione del presidente Tridico sul rinnovato ruolo del welfare pubblico durante la pandemia come importante strumento per contrastare le diseguaglianze, sconfessando, quindi, la narrazione che si trattasse di un mero costo. Un nuovo patto sociale che metta al centro la qualità del lavoro ed il rafforzamento del welfare al servizio delle persone è l’obiettivo che la Cisl chiede al governo per garantire stabilità e coesione sociale, aspetti che potranno consentire al Paese di affrontare le difficoltà che si sono aggravate dopo la pandemia per effetto della crisi determinata dalla guerra in corso e che rimandano ad una nuova stagione di concertazione fra governo e parti sociali. Dal Rapporto emerge con chiarezza la gravità del problema determinato del basso livello delle retribuzioni medie che porta con sé quello della limitata contribuzione e quindi dell’impatto sulle prestazioni in particolare di carattere pensionistico. Solo rafforzando il sistema contrattuale e promuovendo una nuova politica dei redditi da associare al contrasto al lavoro sommerso, il sistema previdenziale nel suo complesso potrà ottenere benefici duraturi in grado di non pesare sulle future generazioni. Per quanto riguarda le proposte di riforma del sistema previdenziale ed in particolare quelle che riguardano la flessibilità accennate dal Rapporto e riprese dal ministro del lavoro, dobbiamo purtroppo osservare che esse non sono mai state oggetto di analisi con il sindacato benché la ripresa del confronto sia stata da tempo più volte sollecitata. Inoltre, la Cisl non ritiene che la flessibilità nell’accesso alla pensione possa realizzarsi con le accennate penalizzazioni né con la riduzione di orario di lavoro negli ultimi anni di attività”. “I temi trattati oggi- conclude Ganga- confermano la non più procrastinabile ripresa del confronto che dovrà dare risposte a giovani, donne, pensionati e lavoratori”.