Ticket, sindacati “si riconosca il diritto all’esenzione anche agli inoccupati, così come sancito dalle leggi e da sentenze di diversi Tribunali italiani”

Riconoscere agli inoccupati il diritto all’esenzione ticket che viene già garantito ai disoccupati. A chiederlo in una nota rivolta alla dirigenza dell’Azienda sanitaria provinciale 6 di Palermo, sono Cgil, Cisl e Uil Palermo insieme alle federazioni dei Pensionati, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil-Uilp Palermo e alle federazioni dei lavoratori atipici, Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Palermo, sollecitando “un intervento d’urgenza sulla questione relativa alla concessione dell’esenzione dal pagameconomica e sociale, si intervenga per il giusto nto dei ticket sanitari ai cosiddetti inoccupati”. I sindacati fanno riferimento alla circolare ministeriale n.5090 del 2016 con la quale il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha inteso definitivamente confermare quanto già contenuto nel decreto attuativo del Job Act: “le norme nazionali e/o regionali e i regolamenti comunali, che condizionano prestazioni di carattere sociale allo stato di disoccupazione, devono essere riferite alla condizione di non occupazione”. Il chiaro contenuto normativo della circolare ministeriale, scrivono i sindacati, ha trovato ulteriore conferma “nelle sentenze di diversi Tribunali che hanno precisato che laddove la normativa afferma che l’esenzione del ticket spetta ai disoccupati, si deve intendere riferita anche agli inoccupati, ossia chi non ha mai svolto attività lavorativa”. “Ad oggi ci risulta – aggiungono i sindacati – che le specifiche indicazioni, che si leggono anche sul sito dell’Asp, prevedono l’esenzione solo per i disoccupati e che gli uffici preposti rifiutino le domande degli ‘inoccupati’, e questo nonostante le disposizioni stabiliscano il contrario. Al fine di evitare che cittadini che ne abbiano diritto si vedano negato l’accesso al beneficio e debbano procedere legalmente, chiediamo di conoscere urgentemente in che modo l’Azienda sanitaria di Palermo intenda risolvere la questione, eliminando questa disparità di trattamento che potrebbe dare luogo ad un contenzioso generalizzato di ampia portata. Di fatto disoccupati e inoccupati si trovano nella medesima condizione e riconoscimento”.

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